Attacco motopompa efficace

17 09 2016

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Nella foto possiamo apprezzare il corretto utilizzo dell’attacco motopompa. Vi è l’attacco motopompa vero e proprio in primo piano ed in secondo piano un normale idrante a colonna: L’attacco motopompa serve SOLO a pressurizzare l’impianto da parte dei VVF, l’idrante serve per erogare acqua. Da notare, inoltre il particolare della coibentazione della tubazione che termina alla valvola di non ritorno, dato che oltre quel punto l’acqua non arriva.





Importanza dell’ NPSH nella scelta della Pompa Antincendio

16 08 2011

La norma Uni 12845 al punto 10.6.2.2. introduce un importante obbligo per il progettista e l’installatore: tenere conto nella scelta della pompa del fattore NPSH maggiorato di 1 mt. Vediamo cosa vuol dire.

Intanto NPSH è l’ acronimo di Net Positive Suction Head e rappresenta il “carico idraulico netto all’aspirazione di una pompa, ovvero la differenza tra la pressione in un punto di un generico circuito idraulico e la tensione di vapore del liquido nello stesso punto, e dipende da parametri caratteristici dell’impianto, cioè dalle modalità di installazione della pompa”. ( definizione ripresa da  Wikipedia a cui è possibile riferirsi per approfondimenti cliccando qui

In pratica il costruttore costruisce una curva che in funzione della portata esprime la minima pressione necessaria da garantire all’aspirazione per evitare che la pompa vada in cavitazione e cessi di funzionare correttamente. La pompa non deve avere impedimenti in aspirazione e questo lo si garantisce agendo sia sulle perdite di carico del tubo di aspirazione ( sezione, distanza tra pompa e serbatoio, accidentalità) sia sulla altezza del serbatoio, ovvero del suo battente.

COme vedremo nell’esempio sotto il valore di NPSH è in genere compreso tra 1 e 2 mt, cui sommando 1 mt imposto dalla norma impone di avere pressioni anche di 3 mt alla bocca di aspirazione. Se la pompa è collegata al serbatoio e sono irrilevanti le perdite sulla tubazione, ciò vuol dire che l’altezza del livello dell’acqua deve essere in questo caso di 3 mt.

Un primo controllo di congruenza , dunque, che tutti i verificatori possono fare appena vedono un impianto di pompaggio con un serbatoio esterno è controllare l’altezza del serbatoio che, se molto minore di 3 mt,  potrebbe nascondere problemi.

Ma vediamo ora un esempio di dimensionamento ( le curve sono state riprese dal Grundfos Data Booklet)

SI vuole individuare la pompa che garantisca 24 mc/h a 4.5 bar. La prima cosa da ricordare nel dimensionamento è che in caso siano necessarie due pompe, non è più possibile ipotizzare di coprire l’intero fabbisogno con entrambe in funzione, ma una deve essere sempre di riserva. Se per importanti importanti è comunque necessario prevedere due pompe contemporaneamente in servizio, ne dovrà essere aggiunta una terza di riserva. In figura 1 ed in figura 2 sono presentati 4 curve

Il nostro punto di lavoro potrebbe essere soddisfatto sia con la pompa CK01.18  ( prima figura) che con la pompa CK02.18 perchè quest’ultima, anche se presenta una prevalenza di 48 mt a 24 mc/h ha un valore di NPSH di 1 mt, molto interessante per avere meno vincoli sulla aspirazione. Ma a nostro avviso la scelta migliore è comunque la CK1.18, anche se dobbiamo fare molta attenzione sul battente in quanto l’ NPSH è già 2 a cui si deve sommare 1 mt, oltre alle perdite di carico sulla aspirazione che sono prudenzialmente non inferiori a 0,5 mt. E’, in questo caso, fondamentale dare la specifica sul serbatoio che dovrà essere ad asse verticale per garantire le necessarie prestazioni, a scapito dell’impatto ambientale. Paradossalmente se siamo in area a vincolo paesaggistico potremmo non avere la possibilità di installare un sistema sottobattente a causa dell’NPSH.

PErchè la poma CK2. 18, pur presentando un NPSH favorevole non è consigliata?. Perchè se i calcoli del progettista sono precisi ed il sistema idraulico si attesta su 45 mt di prevalenza effettivi, la nostra pompa erogherebbe 40 mc/h, quasi il doppio della richiesta, spostando anche l’NPSH intorno ai 2 mt. . E’ dunque, sconsigliabile scegliere un punto di lavoro lontano dal centro della curva.

Questo a dimostrazione che non è opportuno esagerare con i dimensionamenti, nè avere troppo margine sui calcoli. Tutto deve essere molto rigoroso perchè i gruppi antincendio mal dimensionati in eccesso spesso riservano spiacevoli sorprese in fase di collaudo.

Si consiglia di scaricare il manuale tecnico dal sito Grunfos perchè contiene altre interessanti note per ben scegliere una pompa antincendio, scaricabile QUI selezionando  “ricerca documentazione” ed inserendo il codice 95041490 nel campo “Ricerca





GRUPPO ATTACCO MOTOPOMPE VVF

27 01 2009

Negli ultimi collaudi si è riscontrato un fatto curioso: molti gruppi attacco motpompa sono stati montati al contrario, ovvero con valvola di non ritorno che consente all’acqua di uscire se si aprono le bocchette. Da una indagine sembra che il gruppo venga consegnato senza tappi terminali in modo che l’idraulico possa montarlo destro o sinistro e non sempre l’installatore si rende conto del funzionamento.

In pratica è da ricordare che lo scopo dell’attacco motopompa è quello di consentire ai VV.F. di pressurizzare l’impanto e non di prelevare acqua dallo stesso. Pertanto per capire se il gruppo attacco motopompa è montato correttamente, basta aprire la bocca di carico Uni 70 : se esce acqua, l’attacco è stato montato al contrario, se non esce acqua, la valvola di ritegno funziona. Ovviamente, nel caso di installazione in linea, è necessario prima chiudere la mandata a monte del gruppo o l’alimentazione dell’acquedotto

Di seguito un disegno con indicate le seguenti componenti:

1. Uscita verso l’impianto

2. Valvola di non ritorno che evita all’acqua dell’impianto di uscire dalle bocche

3. Valvola di sicurezza per evitare di superare i 12 Bar quando i VV.F. pressurizzano l’impianto ( attenzione alla pressione dell’acquedotto se la rete è alimentata dallo stesso: molte volte con pressioni maggiori di 12 bar la valvola, quando il gruppo è installato in linea, la valvola si apre e l’installatore o il tecnico  di turno, invece di installare  un riduttore, manomette la valvola perchè non intervenga. Non dimenticate, infatti, che ad impianto chiuso la pressione statica è identica in ogni punto della rete, indipendentemente dalla sezione delle tubazioni, dalla lunghezza o dalle accidentalità. Solo quando scorre l’acqua le pressioni si differenziano in funzione delle perdite della rete. Quindi, se la rete è alimentata da acquedotto,  è sempre buona abitudine inserire un manometro in un punto noto dell’impianto o, quanto meno , un tronchetto con tappo per le misure periodiche.

Immagine di un attacco reale senza tappi: il lato sinistro è verso l’impianto, il lato destro è verso l’acquedotto o il gruppo di pressurizzazione. Per non sbagliare è sufficiente verificare la freccia sulla valvola di non ritorno, che rappresenta il verso in cui deve scorrere l’acqua.

 

GROUP ATTACK MOTORPUMPS VVF
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Perchè flussare le tubazioni

23 02 2008

Gli sfridi di lavorazione delle tubazioni in polietilene sono spesso causa di intasamento ugelli e blocco delle valvole automatiche sprilkler. E’ accaduto che a seguito di una modifica ad un impianto idrico, è stato messo in prssione senza adeguato lavaggio delle tubazioni ed, a seguito di una successiva verifica delle valvole sprinkler, i residui si sono depositati sulla guarnizione della valvola automatica e ne hanno impedito la tenuta a seguito della prova. Il manutentore ha dovuto smontare la valvola e ripulirla dagli sfridi di polietilene.





prefabbricazione impianti

23 02 2008

esistono in commercio skid chiavi in mano estremanete compatti e convenienti per realizzare qualunque tipologia di impianti antincendio





Componenti impianti

23 02 2008

Pressione di esercizio minima 1.2Mpa 

Tubazioni fuori terra ammesse solo di materiale metallico ed è stabilito lo spessore minimo in funzione del diametro

Tubazioni interrate ammesse conn adeguata resistenza  meccanica e protette dalla corrosione